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Firmato il protocollo d’intesa per istituire l’Area di crisi industriale complessa. Il sindaco Stefio infuriato per l’esclusione dei Comuni del triangolo

Firmato il protocollo d’intesa per istituire l’Area di crisi industriale complessa del Polo Industriale Petrolchimico di Siracusa, da sottoporre al Ministero dello Sviluppo Economico con il progetto di riconversione e riqualificazione. Sono intervenuti, oltre al presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci che era in video collegamento, l’assessore regionale alle Attività produttive Mimmo Turano, il prefetto di Siracusa Giusi Scaduto, il sindaco di Siracusa Francesco Italia, il presidente della Camera di Commercio Pietro Agen, il presidente di Confindustria Siracusa e vicepresidente di Confindustria Sicilia Diego Bivona, oltre ai rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, i sindaci degli 11 Comuni che gravitano nell’area industriale e i rappresentanti dell’Autorità di sistema portuale della Sicilia orientale. L’esclusione dell’SLL (Sistemi Locali di Lavoro) di Lentini, Carlentini e Francofonte, dalla firma del protocollo d’intesa per chiedere che il polo industriale di Siracusa possa essere inserito tra le aree di crisi industriale complessa, ha mandato su tutte le furie Giuseppe Stefio.

Il sindaco di Carlentini ha deciso di convocare un conferenza stampa che si preannuncia “fiume” per sabato 22 maggio alle 11 al Palazzo di Città (P.zza A. Diaz). I motivi sarebbero riconducibili a quello che Stefio lascia intendere essere uno “sgarbo istituzionale”, in quanto i tre Comuni della zona nord della provincia di Siracusa, oltre a essere prossimi territorialmente all’area industriale, vedono diverse aziende locali lavorare nell’indotto oltre ad avere un’ovvia ricaduta occupazionale. Per il segretario provinciale del Partito Democratico di Siracusa, Salvo Adorno, il riconoscimento della zona industriale come Area di crisi industriale complessa, rappresenta un momento di svolta per il territorio.

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